Palazzo del Comune o Palazzo Merlato

1681

Questo sito, nel quale un tempo scorreva l’antico alveo del fiume Padenna, ospitò varie dimore medievali. Tra di esse vi fu quella di Bernardino da Polenta, che la tradizione ricorda come crudele signore della città. Dopo lo spostamento del consiglio comunale dall’area dell’arcivescovado, sorse qui, nel tardo XIII secolo (1280-88), la sede del Comune medievale, detta ‘palazzo Vecchio’, a breve seguita dal vicino palazzo del Legato apostolico. Sono questi gli anni in cui prende il via la configurazione dell’odierna piazza del Popolo quale centro del potere pubblico e della rappresentanza cittadina, completata poi nel XV secolo dopo il tombamento del fiume Padenna e il disegno urbanistico generale: la piazza assunse così le proporzioni del foro latino dettate dal De re aedificatoria di Leon Battista Alberti (1450 ca.).
Dell’antica sede comunale non rimane quasi nulla; pare che nel 1512, peraltro, l’edificio fosse stato gravemente danneggiato in occasione del sacco di Ravenna a opera dei francesi. Nel 1534 il palazzo fu collegato, attraverso il voltone ribassato che si apre sull’attuale via Cairoli, all’attiguo ‘Palazzetto veneziano’.

Nell’ambito del fervore costruttivo promosso a Ravenna nel Seicento, specie dalle famiglie nobiliari, nel 1681 fu edificato il primo nucleo dell’attuale palazzo del Comune, con la demolizione di massima parte delle strutture precedenti. Un’ipotesi attribuisce il disegno a Pietro Grossi. L’edificio fu progressivamente ampliato, fino al 1761 quando fu aggiunto un ulteriore piano. Alla merlatura ghibellina, aggiunta nel 1857, si deve il nome alternativo di ‘palazzo Merlato’.

Le pitture, nelle volte del sottopasso che collega le attuali Piazza del Popolo con Piazza XX Settembre (o Piazza dell’Aquila), raffiguranti illustri personaggi e monumenti cittadini, sono di Gaetano Savini (1873), che si occupò anche della nuova decorazione della Sala del Consiglio (1882). La Sala Preconsiliare ospita busti di cittadini benemeriti e la matrice seicentesca delle misure pubbliche. Lo scalone di accesso risale, in parte, all’inizio del XV secolo. Di fronte al palazzo, sui basamenti scolpiti da Pietro Lombardo, furono poste nel 1483 le due ‘colonne veneziane’ che originariamente sorreggevano la statua del patrono cittadino, S. Apollinare a Nord, e il Leone di San Marco a Sud; quando nel 1509 il dominio veneziano su Ravenna ebbe termine, la statua del Leone fu rimossa. Al 1644 risale la sistemazione attuale: la statua di Apollinare fu spostata sulla colonna a Sud, mentre a Nord fu posizionata quella di S. Vitale, opera di Clemente Molli.

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