Palazzo Rasponi “del Cavaliere”, poi palazzo di Giustizia

La sistemazione del palazzo si deve al ravennate Camillo Morigia che, su incarico del cavalier Federico Rasponi, intorno al 1777-1779 o al 1789 restaurò la costruzione preesistente intervenendo su facciata e scalone. Il massiccio portale, al centro della scarpata in sasso d’Istria, è sormontato da un architrave decorato da una testa di leone. Un motivo con rose e i simboli dei Rasponi (teste di moro e zampe di leone) è ben visibile sotto la gronda. Pare che il ramo dei Rasponi detto ‘del Cavaliere’ avesse fatto costruire questo palazzo come atto di provocazione ai rivali Rasponi dalle Teste, il cui palazzo, attiguo, rimaneva parzialmente in ombra a causa della nuova costruzione. Dall’ampio atrio si accede a un vasto cortile interno, un tempo giardino del palazzo. Il piano nobile conserva poche pitture originali, tra le quali una di Amore e Psiche attribuita talora a Felice Giani (1758-1823), il cui lavoro non è tuttavia accertabile. Lo stato attuale non rende giustizia alla fama dei ricevimenti qui tenuti da Federico Rasponi, importante cittadino e politico, tra i fondatori dell’Accademia di Belle arti: molti vani sono stati impoveriti e modificati in funzione della destinazione dell’edificio a Palazzo di Giustizia, avvenuta con l’acquisto statale nel 1865, dopo l’estinzione del ramo della famiglia di Federico nel 1863. Attualmente, il palazzo è sede di uffici comunali.

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