San Giovanni Battista

Fondata, secondo Andrea Agnello (IX secolo), da Baduario, figura di difficile individuazione, la chiesa di san Giovanni Battista corrisponde forse all’antica san Giovanni ad naviculam, toponimo che ne avrebbe indicato la vicinanza con il traghetto utilizzato per superare il tratto urbano del fiume Padenna, in quel punto privo di ponti. La chiesa venne edificata nel corso del VI secolo, forse sotto il vescovado di Pietro III. La struttura originaria era divisa in tre navate scandite da venti colonne e preceduta da un quadriportico. Dotato almeno dal XIII secolo di un adiacente monastero, il complesso ricevette ingenti donazioni nel XV secolo, sotto il governo dei da Polenta, quando allestì un adiacente ospedale per il ricovero degli indigenti. La struttura originaria aveva assunto il nome popolare di san Giovanni ‘della cipolla’, in quanto nel quadriportico, demolito nel 1634, si svolgeva un’importante fiera cittadina di prodotti agricoli. L’abbattimento del portico si collega al rifacimento generale della prima metà del XVII secolo, al quale risale anche una prima facciata in stile barocco. Nel 1688 un forte terremoto danneggiò pesantemente l’edificio, che venne ricostruito l’anno successivo dall’architetto Pietro Grossi secondo i canoni estetici del tempo; a questo periodo risalgono gran parte delle attuali murature dell’edificio, quasi interamente rifatto specie intorno al 1694. La cupola conserva gli affreschi di Francesco Ferrari, formatosi a Ferrara; nella cappella degli Spreti restano affreschi della seconda metà del XIV secolo. Gli interni raccolgono una notevole collezione di dipinti eseguiti da importanti artisti attivi a Ravenna tra tardo Quattrocento e Settecento. Della struttura originaria, e della chiesa medievale, restano poche murature obliterate dall’intonaco, il campanile (IX-XI secolo) e parte dell’abside.

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