Casa detta dei Polentani

La cosiddetta ‘casa dei Polentani’ risale forse al XIII secolo. Pare che, in origine, essa facesse parte del complesso di edifici fatto edificare da Guido Minore da Polenta, signore della potente famiglia guelfa che, dal 1275, ottenne la supremazia in città dopo aver scacciato i propri rivali. Acquisita nel 1441 dai Veneziani, insieme al dominio su Ravenna, l’abitazione fu da essi donata ai canonici di Porto, il cui stemma è ancora visibile in una lapide inglobata nella facciata. L’esterno della casa, oggi disadorno e a faccia-vista, presenta alcune delle finestre a sesto acuto murate: un tempo doveva essere molto diverso, in quanto sono state rinvenute tracce di una pittura originaria a scacchiera, verosimilmente attribuibile alla fase polentana. L’abitazione fu acquisita dai Brandolini, famiglia di antichissima origine romagnola e politicamente vicina a Venezia, e dunque passò a nuovi proprietari. Di fronte alla casa sono ben visibili tratti dell’antica cinta muraria cittadina, che ora in parte funge da costruzione per edifici civili successivi. Una tradizione locale, non verificabile, riconosce in questa casa il sito natale della celebre Francesca da Polenta, figlia di Guido Minore, il cui tragico amore adulterino con Paolo Malatesta è narrato da Dante nel V canto dell’Inferno (una diversa tradizione, meno attendibile, punta all’ex casa Minzoni, oggi Albergo Cappello).

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