Casa Melandri

Tra gli scarsi resti originali di questa dimora veneziana (XV-XVI secolo) adiacente alla Torre comunale, vi sono una parte degli archi e alcuni muri interni, risalenti agli inizi del Cinquecento. Il resto della casa è stato progressivamente rifatto: soprattutto, a causa dalla pressione esercitata della torre pendente, i pilastri e il basamento sono stati rinforzati all’inizio del XX secolo, così come il piano superiore. In precedenza, forse, qui esisteva un edificio costruito dalla famiglia Guiccioli insieme alla Torre, del quale il palazzetto veneziano potrebbe aver sfruttato gli archi, originariamente collegati a uno scomparso portico antistante. A partire dall’Ottocento l’edificio, già Melandri, divenne proprietà del Comune e fu adibito a deposito (di letame) e poi ad autorimessa. Nel 1978-82, su progetto degli architetti Naglia e Strumia, ha subito un intervento di ristrutturazione interna con la creazione di una sala conferenze (Sala Pier Paolo D’Attorre) sovrastata al piano superiore da uffici comunali, lasciando intatta solo la parte antica costituita dalla facciata e dal portico anteriori.

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