Case di San Vitale

Le cosiddette ‘case di San Vitale’ traggono la loro denominazione dalla vicina basilica. L’ampio e regolare edificio, poi frazionato in abitazioni e venduto a vari privati, era in origine la foresteria costruita alla fine del Settecento a uso dal monastero di S. Vitale. L’architetto, Antonio Farini, già in età avanzata al momento della realizzazione, privilegiò un aspetto sobrio e funzionale. I suoi progetti non furono apprezzati dai contemporanei, come testimoniato, peraltro, dalla tiepida accoglienza riservata dai ravennati a un’altra sua opera: il non lontano portale di accesso all’area della basilica di S. Vitale, in pietra d’Istria, caratterizzato, secondo Ippolito Gamba Ghiselli, da uno stile poco unitario e ritenuto non all’altezza degli elevati costi di costruzione.

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