Palazzo Vitelloni

Questo imponente e sobrio palazzo seicentesco, a pianta rettangolare, si articola su quattro piani completi, un ammezzato e un solaio. I saloni del piano di rappresentanza sono decorati in stile rococò. Il palazzo preserva la corte interna, ma non l’accesso principale originario, che avveniva, tramite una scala, attraverso quella che è oggi la finestra al centro del primo piano La scala è stata smontata in anni recenti perché, si disse, non era originale del palazzo. Diversi sono i nomi ipotizzati per il progetto originario, tutti inattendibili: il più illustre è quello del romano Carlo Fontana (1638-1714), attribuzione sostenuta da Corrado Ricci, plausibile ma inaccertabile. L’edificio fu costruito dai potenti conti Ginanni-Maroncelli che, specie durante il Settecento, vantarono membri illustri che ricoprirono importanti cariche pubbliche e ruoli culturali a Ravenna. Lo stabile fu acquisito nel tardo Settecento dai conti Vitelloni, famiglia originaria di Lodi, spesso rimasta in secondo piano nelle vicende cittadine. Dai Vitelloni il palazzo passò quindi ai Guiccioli, ai Rasponi e, da questi ultimi, fu infine venduto alla Banca d’Italia nel 1868: da allora, lo stabile è impiegato come sede cittadina dell’istituto, oggi dismessa.

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