San Nicolò

Le origini della chiesa dedicata a S. Nicolò di Myra possono forse esser fatte risalire all’VIII secolo (chiesa di San Nicolò de Brittis, o in Vineis), ma nei documenti se ne trova menzione solo dal XIII: più probabilmente, la precedente chiesa dedicata al santo si trovava in altra posizione, non lontana. La costruzione offrì una nuova sede locale all’ordine dei frati agostiniani. Nel XIV secolo la chiesa venne ricostruita e di nuovo restaurata nel XVI secolo, periodo al quale risale il campanile. L’edificio si imposta su un’unica navata con abside poligonale, caratterizzata da uno stile architettonico di gusto gotico, coperta da una volta a crociera. Vi sono stati scoperti affreschi trecenteschi di probabile scuola bolognese, mentre al XVII secolo risalgono gli affreschi delle cappelle di santa Monica e sant’Agostino, opera barocca dell’agostiniano Cesare Pronti, allievo del Guercino. Si ritiene che il soffitto originario della chiesa fosse a carena su capriate. Forse intorno al 1783, al ravennate Camillo Morigia (1743-95) furono affidati lavori di restauro all’adiacente convento di S. Nicolò. La chiesa fu sconsacrata nel 1866 e divenne cavallerizza militare nel 1885, per poi essere destinata ad altri usi profani, per lo più di deposito e perfino di calzaturificio. Acquisito dal Comune e restaurato a partire dal 1983, dal 2012 l’edificio assolve le funzioni di spazio espositivo e museale.

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