San Salvatore ad Calchi, cosiddetto palazzo di Teodorico

Il cosiddetto ‘palazzo di Teoderico’ risale, in realtà, al VII o VIII secolo. Fu probabilmente costruito durante il governo dell’esarcato bizantino su Ravenna e dovette avere, in origine, funzione di corpo di guardia. E’ infatti dotato di una stretta sala nel piano superiore che si estende per tutta la sua lunghezza, e a cui si accede da una torre scalaria posta sul retro dell’edificio. Attraverso varie modifiche, già dal IX secolo, la struttura pare sia divenuta ardica (portico) antistante l’adiacente chiesa, oggi scomparsa, di S. Salvatore ad calchi, il cui nome forse deriva da quello originario del corpo di guardia, ispirato all’ingresso del palazzo di Costantinopoli, detto chalke, (dalle poderose porte ‘bronzee’ fortificate). Le restanti strutture della chiesa risultano edificate sui ruderi del complesso palaziale imperiale, già romano, poi goto, esarcale e longobardo, che sono emersi in varie campagne di scavo e restauro condotte nel 1870 e poi tra il 1907 e il 1914 nell’area circostante e i cui resti marmorei e i lacerti musivi pavimentali sono in gran parte conservati nella sala superiore aperta al pubblico. L’edificio, nella prima metà del novecento, è stato ripulito da tutte le strutture aggiuntesi dal Medioevo in poi, mentre le fondamenta della chiesa a tre navate, già in rovina nel cinquecento, sono state riportate alla luce durante gli scavi del 1907. La tradizione associa questa struttura al re Teoderico per essere stata costruita nella zona del suo palazzo, le cui rovine purtroppo, dopo essere state portate alla luce agli inizi del novecento, sono state di nuovo ricoperte.

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