Santa Croce

La basilica di santa Croce, anticamente, era un edificio a tre navate preceduto da un lungo porticato (nartece) alle cui estremità si aprivano probabilmente due sacelli simmetrici (in realtà due martyria, oratori per la venerazione di santi) che con la chiesa formavano un articolato complesso a pianta cruciforme: l’unico sacello superstite, il cd. Mausoleo di Galla Placidia, era probabilmente dedicato a S. Lorenzo, come mostra il mosaico parietale in fondo all’absidiola. La basilica è stata verosimilmente edificata in due fasi. Alla prima, eseguita tra il 424 e il 432, seguì un ampliamento tra il 432 e il 450, appunto con l’aggiunta dei due sacelli e di portichetti laterali adiacenti alle navatelle, configurati per la funzionalità funeraria. La chiesa paleocristiana possedeva una ricca decorazione musiva e a stucchi, oggi quasi totalmente perduta, simile per fasto a quella ancora osservabile nel sacello placidiano e in parte ricostruibile a partire dagli scritti dell’Agnello (Liber Pontificalis, IX secolo). Alcuni lacerti musivi di notevole pregio sono visibili nelle strutture poste in luce attorno alla chiesa attuale. La basilica è stata ricostruita quasi interamente nei secoli XV (abside), XVII (facciata), XVIII (campanile), e agli inizi del XVII secolo è stata ridotta nella parte anteriore e separata dal cd. Mausoleo di Galla Placidia per far posto alla strada che le passa dinanzi.

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