Spirito Santo

Costruita nei primi anni del regno di Teoderico e destinata a cattedrale ariana, questa chiesa di dimensioni contenute (ca. 26,40×17 m), in origine intitolata alla hagia Anastasis (santa Resurrezione), era una tra le più importanti sedi di culto della città. La chiesa fu convertita al culto cattolico solo alcuni anni dopo la conquista bizantina di Ravenna del 540. La denominazione attuale risale alla credenza popolare (XV secolo) secondo la quale la Colomba dello Spirito Santo, qui discesa, avrebbe indicato i primi vescovi ravennati. Appartenne ai chierici regolari teatini col vicino convento dal 1607 fino al 1797, anno in cui furono soppressi. Nonostante numerosi interventi agli interni e la progressiva modifica o aggiunta di alcuni elementi architettonici, la chiesa mantiene oggi un aspetto vicino a quello originario, con il tradizionale impianto a tre navate, ampie finestre a tutto sesto, colonne con capitelli e pulvini teodericiani, abside poligonale all’esterno. Il portico antistante risale, tuttavia, al XVI secolo, insieme al rialzo pavimentale di 182 cm sopra quello originario, indicato dai segni di primitive arcate d’ingresso nei muri esterni e interni; degli antichi mosaici che si ritiene ornassero, in origine, la zona dell’abside, non rimane ormai nulla. Gravemente danneggiata durante la seconda Guerra mondiale, la chiesa è stata più volte restaurata nel corso del XX secolo: nel 1986, dopo un lungo periodo di degrado e di abbandono, sono stati risolti i cronici problemi di statica a causa dei quali più volte, almeno dal XIX secolo, l’edificio aveva rischiato il crollo o la demolizione. Attualmente la chiesa è gestita dalla comunità romena ortodossa locale.

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