Teatro Alighieri

La lunga tradizione teatrale ravennate ha origini quantomeno nel Cinquecento: nel corso dei secoli, diverse sale e cortili di edifici pubblici, tra i quali il palazzo del Comune e quello Apostolico, furono adibite occasionalmente o in pianta stabile a ospitare attività teatrali e musicali. Solamente nel Settecento, tuttavia, Ravenna fu dotata di un primo edificio teatrale autonomo, il teatro Comunitativo, demolito alla fine del secolo successivo. Altre sale teatrali sono state aperte, chiuse, talora ristrutturate e riaperte (come il teatro Rasi) dall’Ottocento in poi. La struttura teatrale più importante e rappresentativa è il teatro Alighieri. Il progetto, che soppiantò la proposta di ristrutturazione del teatro Comunitativo, fu l’esito di una lunga serie di proposte avviate intorno al 1830 e attuate con la costruzione, a partire dal 1840, su disegno degli architetti Meduna, che già avevano lavorato ai restauri del teatro La Fenice di Venezia. All’Alighieri fu destinato lo spazio allora occupato dalla scomparsa ‘piazzetta degli Svizzeri’. I lunghi ed esosi lavori si conclusero più tardi del previsto: il teatro fu inaugurato il 15 maggio 1852 con l’opera Roberto il diavolo di Giacomo Meyerbeer. L’edificio, strutturato anteriormente su due piani, è preceduto da un profondo porticato tetrastilo ionico. La sala teatrale, a ferro di cavallo con platea leggermente inclinata, presentava in origine quattro ordini di 25 (oggi 23) palchi più il loggione, privo di divisioni interne. Le decorazioni interne sono opera di artisti veneti: Giuseppe Voltan, Giuseppe Lorenzo Gatteri, Carlo Franco; Giovanni Busato dipinse un sipario, oggi perduto, raffigurante l’ingresso di Teoderico a Ravenna. Soprattutto nel corso del XX secolo il teatro fu oggetto di frequenti e talora radicali restauri e adeguamenti. Nel 1929 furono realizzati la buca d’orchestra (golfo mistico) e la galleria, ricavata dai palchi centrali di quarto ordine. La buca fu poi colmata a vantaggio di file aggiuntive di poltrone nella platea. Tra il 1959 e il 1967 il teatro è rimasto chiuso per importanti restauri legati a problemi strutturali. Nel 2004 la sala del Ridotto è stata dedicata ad Arcangelo Corelli, in occasione del 350° anniversario della nascita del compositore romagnolo. Attualmente il teatro, che svolge un’intensa e regolare attività di prosa, lirica, danza e concertistica, è sede dei principali eventi operistici del Ravenna Festival.

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