Casa Guaccimanni, già Giorgi

L’ampia costruzione in cotto risale certamente al tardo XV secolo. Sopra al portale con arco classicheggiante a tutto sesto si trova un balcone con elementi gotici. Il cortile interno, tipico delle case a corte, conserva la caratteristica doppia loggetta in stile lombardesco e la scala esterna, pure tipicamente veneziana. Sul muro esterno si notano tracce di finestre al pian terreno, poi modificate, e di un’ampia apertura ad arco che costituiva durante il dominio pontificio l’entrata nel vicolo che portava agli alloggiamenti delle guardie svizzere nella omonima piazzetta che sorgeva nell’area ora occupata dal teatro Alighieri. Dell’originario aspetto della facciata in stile veneziano restano solo il portale a lunetta e il balcone con mensole in pietra d’Istria. I committenti originari dell’edificio furono, forse, i membri della famiglia veneziana Zorzi (Giorgi) verso la fine del Quattrocento. Corrado Ricci riteneva che la costruzione fosse stata voluta dal podestà Nicolò Giustinian nel 1468. La denominazione attuale si deve all’acquisto, alla metà dell’Ottocento, da parte dell’influente patriota e politico ravennate Luigi Guaccimanni (1832-1917): la casa ospitò dunque, durante il Risorgimento, importanti riunioni del partito liberale, del quale Guaccimanni era un esponente dell’ala progressista. La famiglia si estinse alla morte del figlio, Vittorio. Diversi ambienti al piano terra e al piano nobile conservano affreschi di pregio, recentemente restaurati: in particolare, si segnalano quelli ai soffitti della ‘sala ottagonale’ e il ciclo nella veranda, caratterizzato da trompe-l’œil con simboli e panorami veneziani. Si tratta, verosimilmente, di affreschi realizzati contestualmente alla costruzione dell’edificio.

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