Orologio pubblico, già chiese di San Sebastiano e San Marco

1783

Nel tardo Quattrocento la facciata della chiesa veneziana di San Ruffillo (poi San Sebastiano) inglobava il quadrante dell’orologio meccanico pubblico. La costruzione fu poi affiancata da una seconda chiesa dedicata a San Marco; insieme vennero a formare un unico complesso sormontato da un campanile eretto al di sopra dell’orologio.

Intorno al 1783 Camillo Morigia risistemò la facciata e le conferì un gusto neoclassico, riposizionando l’orologio entro il lato della torre affacciato sulla piazza. Nel 1789 furono sostituiti meccanismo e quadrante con nuovi congegni costruiti dal bolognese Cristino Fornacini. A causa delle soppressioni napoleoniche, l’antico complesso religioso fu sconsacrato e adibito nel tempo a vari utilizzi: a sede della Dogana (1798), a primo cinematografo cittadino (1907) ed ad altri più modeste destinazioni.

Nel 1925, l’edificio fu abbattuto e interamente ricostruito, preservando la facciata del Morigia. Nello stesso anno, la torre dell’orologio, frequentemente rimaneggiata già nel corso del XIX secolo, assunse l’aspetto attuale. Nel 1928 il palazzo fu restaurato e divenne la prima sede della Casa del Fascio ravennate, fino al 1939.

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