Palazzo Santacroce
Costruito forse dai conti Santacroce nel 1777, il palazzo fu poi notevolmente risistemato: dopo l’estinzione della casata, infatti, l’edificio passò più volte di proprietà. Stando al Miserocchi, negli ultimi decenni dell’Ottocento una parte dello stabile divenne sede delle suore di Carità, mentre la restante metà andò alla famiglia Franchi Malagola all’inizio del secolo successivo: contestualmente a queste fasi avvenne probabilmente una riedificazione significativa. L’attribuzione di alcune delle pitture interne in ‘stile pompeiano’ al faentino Felice Giani (1758-1823) o alla sua scuola non è documentata né accertabile. Una sala interna, voltata a botte, è adibita a cappella.
La struttura del palazzo oggi visibile riflette la doppia proprietà, nell’articolazione interna e in quella della facciata esterna, dotata di due portoni. Sul retro si conserva l’originario giardino.
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